La CET-S non rispetta il no popolare alla RIE III

16.05.2018

La GISO Svizzera prende posizione contro la proposta d’implementazione della Riforma IV dell’imposizione delle imprese (RIE IV) presentata oggi dalla commissione dell’economia e dei tributi del Consiglio degli Stati (CET-S). La CET-S non rispetta il chiaro no del popolo ad ulteriori regali fiscali ai grandi azionisti e vuole sgravare le imprese ancora di più che la proposta del Consiglio federale.
I punti cardini della RIE IV non sono altro che un’immensa ridistribuzione dal basso verso l’alto: la riduzione della tassazione parziale dei dividendi al 50% è scandalosa e fa sì che i superricchi siano ancora di più privilegiati che quanto prevede il Consiglio federale nella sua proposta. Lo stesso vale per l’ammissione dell’imposta sull’utile con deduzione degli interessi. «Questa proposta è una resa della politica di fronte ai grandi azionisti, alle persone estremamente benestanti e alle imprese farmaceutiche basilesi”, commenta la Presidente della GISO Svizzera Tamara Funiciello. «Il 60% della popolazione hanno detto no a questo genere di regali fiscali un anno fa, quando si votava sulla RIE IIII». Bisogna tassare maggiormente il capitale per il bene della popolazione: ecco perché come GISO abbiamo lanciato l’iniziativa popolare 99%.
Strumenti per opporsi alla disastrosa concorrenza fiscale intercantonale e internazionale mancano complementamente. «La strategia della riduzione fiscale è fallita e va combattuta. Perché sennò alla fine a soffrirne le conseguenze è la popolazione mondiale, mentre a guadagnarci sono pochi privilegiati» sostiene Funiciello.
Per la GISO è chiaro: in un paese ricco come la Svizzera le imprese hanno la responsanbilità di pagare tasse eque e contribuire a un sistema di assicurazioni sociale dignitoso – due aspetti non legati tra di loro. La proposta della CET-S non è quindi un compromesso equo: degli oltre 2.1 miliardi di franchi che dovrebbero andare nell’AVS, la popolazione ne paga da sé 1.5 miliardi.